All categories
caret-down
cartcart

L'identità italiana in cucina

 
Only 2 items left in stock
L'identità italiana in cucina

Description

"L'Italia è fatta, facciamo gli italiani" proclamò Massimo D'Azeglio all'indomani dell'unità nazionale. In realtà gli italiani esistevano da secoli, ben prima che l'Italia nascesse come entità politica. Erano pochi, certo: solo una piccola élite. Ma erano e si sentivano italiani, pur vivendo in Stati diversi. L'identità del paese non coincideva con le sue forme politiche, ma si realizzava piuttosto nei modi di vita, nei gusti letterari, artistici, e anche gastronomici. Se per "cucina italiana" vogliamo intendere un modello unitario, codificato in regole precise, è abbastanza evidente che essa non è mai esistita e non esiste tuttora. Se però la pensiamo come "rete" di saperi e di pratiche, come reciproca conoscenza diffusa di prodotti e ricette provenienti da città e regioni diverse, è evidente che uno stile culinario "italiano" esiste fin dal Medioevo, soprattutto negli ambienti cittadini che concentrano e rielaborano la cultura alimentare delle campagne, e al tempo stesso la mettono in circolazione, attraverso il gioco dei mercati e i movimenti di uomini, merci, libri. Si forma così un sentimento "italiano", un'identità non teorica né utopistica, ma concreta e quotidiana, fatta di sapori, di prodotti, di gusti. L'unità politica del paese non fa che accelerare questo processo, allargandolo progressivamente a fasce più ampie della popolazione.

Product details

EAN/ISBN:
9788858106150
Medium:
Paperback
Number of pages:
97
Publication date:
2013-03-07
Publisher:
Laterza
EAN/ISBN:
9788858106150
Medium:
Paperback
Number of pages:
97
Publication date:
2013-03-07
Publisher:
Laterza

Shipping

laposte
The edition supplied may vary.
Condition
Condition
Learn more
€9.58
available immediately
€9.58
incl. VAT, plus  Shipping costs
paypalvisamastercardamexcartebleue
  • Icon badgeChecked second-hand items
  • Icon packageFree shipping from €19
  • Icon vanWith you in 2-4 working days

More from Massimo Montanari