In una sequenza di vetrine, pozzanghere, occhiali e specchi, da quelli che riflettono un'identit\u00e0 molteplice a quelli che evidenziano le deformit\u00e0 della pelle, Nabokov seziona e riassume tre figure e tre gradi della coscienza, tre stadi della percezione di s\u00e9 e degli altri: dal malessere profondo e ottundente, alla gretta volgarit\u00e0 con il suo lessico primitivo, fino a una pi\u00f9 consapevole, ma sempre riviata ricerca della felicit\u00e0. Questo romanzo, nato due volte nella mente di Nabokov, prima in russo e quarant'anni dopo in inglese, trae vita dall'osservazione concreta del mondo, dall'occhio che coglie nell'esperienza comune il gesto pi\u00f9 remoto e pi\u00f9 preciso, quello che accender\u00e0 la \"scintilla sensoriale\".<\/P>"