Il mito dell'interiorità. Tra psicologia e filosofia (Temi)

Negli ultimi trent\u00ecanni \u00e8 cambiata l'antropologia di base delle scienze umane. L'immagine dell'uomo ha dovuto fare i conti con un nuovo naturalismo, che ha portato a compimento il processo di decentramento della soggettivit\u00e0 iniziato con Copernico e Galileo e proseguito con Darwin e Freud. Un presupposto metodologico che era stato dato per autoevidente, quello dell'assoluta diversit\u00e0 della natura umana rispetto a quella animale, \u00e8 andato definitivamente in frantumi. In questo quadro, la psicologia scientifica \u00e8 giunta a risultati talora apparentemente paradossali. La psicologia intuitiva - ci spiega questo libro - \u00e8 come l'astronomia intuitiva: come siamo inclini a credere che il Sole giri intorno alla Terra e che la Terra stia al centro dell'universo, cos\u00ec anche l'autocoscienza umana viene presa intuitivamente come un dato primario. E ormai non \u00e8 pi\u00f9 sufficiente a correggere questa ingenuit\u00e0 il ricorso all'inconscio di Freud. In panni da antimaestro illuminista, Giovanni Jervis scandaglia qui senza dogmatismi le complessit\u00e0 della \"scienza della mente\", esplorando alcuni temi all'intersezione di psicologia \u00e8 filosofia: l'inconscio, la coscienza, l'identit\u00e0, l'io, la persona. Un'esplorazione che ci svela i miti, i riti e le retoriche dell'interiorit\u00e0. <\/P>"