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Negli ultimi anni il welfare italiano è stato interessato da un crescente processo di regionalizzazione, che ha acuito le differenze interne non solo in termini di dotazione di servizi ma anche di organizzazione della governance delle prestazioni sociali territoriali. Inutile dire che tale ambivalenza è stata ulteriormente aggravata dalla debolezza con cui lo stato centrale ha accompagnato lo sviluppo del decentramento. La domanda che il volume si pone è se tutto ciò sia soltanto conseguenza di trasformazioni recenti o non, piuttosto, di processi storici di più lungo periodo, di tradizioni amministrative regionali, di persistenze istituzionali precedenti all'avvio del corso regionalista, che hanno influito sulla natura dei rapporti centro-periferia all'interno del welfare italiano. Per rispondere a tale domanda, l'autore mette a confronto un gruppo di regioni italiane: Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia; delineandone le traiettorie storiche e analizzando i processi istituzionali che hanno influito sul permanere delle tradizioni amministrative regionali e sulle loro trasformazioni nel tempo, così come sui fattori che a seconda dei casi ne hanno impedito o rallentato il consolidamento. I risultati dell'analisi comparativa si inseriscono nel dibattito sulle trasformazioni del welfare in Italia, offrendo spunti di riflessione intorno alla prospettiva della convergenza tra i sistemi di welfare regionali.