Bestiari del Medioevo (Saggi, Band 930)

\"A differenza di quanto generalmente si creda, gli uomini del Medioevo sapevano osservare assai bene la fauna e la flora, ma non pensavano affatto che ci\u00f2 avesse un rapporto con il sapere, n\u00e9 che potesse condurre alla verit\u00e0. Quest'ultima non rientra nel campo della fisica, ma della metafisica: il reale \u00e8 una cosa, il vero un'altra, diversa. Allo stesso modo, artisti e illustratori sarebbero stati perfettamente in grado di raffigurare gli animali in maniera realistica, eppure iniziarono a farlo solo al termine del Medioevo. Dal loro punto di vista, infatti, le rappresentazioni convenzionali - quelle che si vedono nei bestiari miniati - erano pi\u00f9 importanti e veritiere di quelle naturalistiche. Per la cultura medievale, preciso non significa vero. Del resto, cos'\u00e8 una rappresentazione realistica se non una forma di rappresentazione convenzionale come tante altre? Non \u00e8 radicalmente diversa n\u00e9 costituisce un progresso. Se non si cogliesse questo aspetto, non si capirebbe niente n\u00e9 dell'arte medievale n\u00e9 della storia delle immagini. Nell'immagine tutto \u00e8 convenzione, compreso il 'realismo'\".<\/P>"