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Questo lavoro s'inserisce in quel recente insieme d'opere che intendono ricercare la lingua a partire dalle realizzazioni parlate. In esso viene infatti proposta un'analisi delle forme dimostrative italiane interamente poggiante su un corpus parlato raccolto dall'autrice. Suo scopo è stata una descrizione completa ed esaustiva delle forme questo e quello, insieme ai corrispettivi avverbi, tanto a livello morfosintattico che pragmatico e testuale.
Poiché la funzione prima dei dimostrativi è quella di costituire testualità a partire dai processi referenziali in cui vengono impiegati, la presente opera contiene un'ampia parte teorica nella quale sono state analizzate le più attuali teorie sulla referenza ed il loro valore esplicativo; in essa l'autrice introduce e chiarisce la terminologia corrente per poi proporre soluzioni ed interpretazioni autonome atte a strutturare ed articolare i dati e le osservazioni derivanti dall'analisi empirica.
Questo lavoro intende anche sfatare alcuni luoghi comuni, in parte tramandati dalla grammaticografia italiana, in parte dovuti ad un certo disinteresse della linguistica, sull'uso dei dimostrativi. Tra questi va annoverata la convinzione che i dimostrativi vadano analizzati in primo luogo nell'ambito dei processi deittici, ossia quelli in cui l'oggetto referente è effettivamente presente nella situazione comunicativa condivisa dai parlanti, convinzione che, a sua volta, ha rallentato ricerche approfondite tanto sulle funzioni connettive e testuali da essi svolte quanto sulle complesse relazioni che essi intrattengono con i pronomi personali o, nelle riprese di tipo lessicale, con l'articolo determinativo. L'autrice propone inoltre un'approfondita analisi del termine codesto e giunge alla conclusione che anche nel toscano antico (e a maggior ragione nell'odierna variante diatopica dell'italiano parlato in Toscana) il sistema dimostrativo funzionale era binario e non triadico.
Questa ricerca, soprattutto nelle parti più propriamente descrittive, è accompagnata da un ampio inventario d'esempi, tratti dal corpus, che bene illustrano come l'uso dei dimostrativi sia infine correlato da legami stretti e di varia natura con la tipologia testuale e con il sapere e le conoscenze degli interlocutori.